Nucleare, si lavora alla terza generazione

25-02-2009 -

MILANO - A 22 anni dal referendum che ha bocciato il nucleare, l´Italia torna in campo dopo la firma dell´accordo tra Italia e Francia che prevede la costruzione entro il 2020 di quattro centrali nucleari di terza generazione avanzata del tipo Epr (European pressurized water reactor), ossia che appartengono alla classe dei reattori nucleari ad acqua pressurizzata. Quelli di seconda generazione resteranno attivi fino al 2065, mentre i primi impianti Epr sono in costruzione in Finlandia (Olkiluoto), Francia (Flamanville, con la partecipazione dell´Enel) e Cina (Taishan).

IL FUNZIONAMENTO - Le centrali Epr sono reattori a fissione in cui il nocciolo viene refrigerato utilizzando acqua naturale o leggera (per distinguerla dall´acqua pesante). Una delle principali caratteristiche è la maggiore sicurezza rispetto alle altre centrali della stessa classe. I reattori Epr hanno maggiore protezione: quattro sistemi indipendenti di refrigerazione d´emergenza (ognuno capace da solo di refrigerare il nocciolo del reattore dopo lo spegnimento); contenimento metallico attorno al reattore; contenitore e area di raffreddamento passivo del materiale fuso; doppia parete esterna in calcestruzzo armato spessa 2,6 metri e progettata per resistere all´impatto diretto di un grosso aereo di linea. Dal punto di vista delle scorie, queste centrali non offrono particolari novità, se non la possibilità di processare le scorie in modo da separare le più pericolose, riducendo il volume complessivo. Più lontani nel tempo le centrali di quarta generazione, che secondo gli esperti potranno diventare realtà solo fra il 2030 e il 2040. (Ansa)







Fonte: corriere della sera